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L’Istituto, voluto da Bendetto Genna per ricordare la propria madre Antonietta, era destinato, così come espressamente indicato nell’originario statuto ( il nuovo statuto è in fase di completamento) al “ricovero, mantenimeto gratuito, educazione e istruzione religiosa, morale e civile delle giovanette, orfane, di almeno uno dei genitori, le quali versino in condizioni materiali e morali, che ne rendono pericolosa la permanenza nella loro famiglia, dell’età dei sette anni in su, per permanere fino ai venti anni, se prima non trovino una conveniente ed onesta sistemazione, uscendo fuori, a giudizio e decisione insindacabile del Consiglio di Aministrazione”.
Inizialmente le minori venivano seguite dai sette anni fino al ventesimo anno di età in regime di convitto. Successivamente vi è stata una modifica statutaria per cui le minori venivano inserite all’interno dell’Istituto dall’età dei sei anni fino al quattordicesimo anno di età in regime di semiconvitto. Norma questa che è ancora in vigore.
L’Ente ha poi dato la possibilità di dare assistenza anche ai minori di sesso maschile, ma soprattutto è stato uno dei primi istituti che ha proceduto all’integrazione assistendo non solo italiani ma anche extracomunitari, realizzando anche una perfetta convivenza tra le diverse religioni.
L’attività di assistenza al momento è sospesa.
Ultimo aggiornamento
20 Luglio 2023, 14:50